Assegnazione posti su aree pubbliche - Sempre più caos dopo la pubblicazione del “Milleproroghe”

“Al fine di allineare le scadenze delle concessioni per commercio su aree pubbliche garantendo omogeneità di gestione delle procedure di assegnazione, nel rispetto dei principi di tutela della concorrenza, il termine delle concessioni in essere alla data di entrata in vigore del presente decreto e' prorogato al 31 dicembre 2018”.
E’ questa la notizia – da molti “inaspettata” - che si legge al comma 8, dell’art. 6 del D.L. 30 dicembre 2016, n. 244 (c.d. “Decreto Milleproroghe”).
Sa tener presente che molti Comuni - dopo l’approvazione di apposite delibere con le quali è stato recepito lo schema di bando pubblico per le assegnazioni delle concessioni in scadenza nei mercati, nelle fiere e nei posteggi isolati, che è stato pubblicato entro il 31 dicembre 2016, per quelli in scadenza nell'anno 2017- hanno dato o stanno per dare il via alle procedure di assegnazione dei posteggi per l'esercizio del commercio su area pubblica in scadenza, secondo quanto previsto dall'Intesa raggiunta in sede di Conferenza Unificata del 5 luglio 2012.
Tale Intesa, lo ricordiamo, è stata siglata in attuazione della Direttiva 2006/123/CE sui servizi nel mercato interno, e nello specifico, dell’art. 70, comma 5 del D.Lgs. n. 59 del 2010.
Successivamente, per fornire ulteriori linee interpretative ed applicative di alcuni contenuti dell’Intesa rimasti problematici, oltre che per garantire un’applicazione omogenea a livello nazionale delle procedure per l’assegnazione dei posteggi in concessione, il 3 agosto 2016 è stato approvato dalla Conferenza delle Regioni e Province autonome il documento (Prot. 16/94CT08/C11) recante “Linee applicative dell’Intesa della Conferenza Unificata del 5 luglio 2012 in materia di procedure di selezione per l’assegnazione di posteggi su aree pubbliche” e riportante in allegato anche un fac-simile di bando pubblico e di domanda di partecipazione.
Tale documento - contenente anche indicazioni sulle tempistiche dei procedimenti di bando secondo finestre temporali e scansioni di adempimenti tali da consentirne l’adattabilità alle varie realtà locali – è stato poi recepito, con apposite deliberazioni, nell’ordinamento di ciascuna Regione.
Tali deliberazioni contengono anche ulteriori indirizzi sulle assegnazioni di posteggi e sulle modalità procedimentali per i bandi comunali di assegnazione.
Dunque, con le citate normative sono stati individuati i criteri per il rilascio e il rinnovo delle concessioni dei posteggi per l’esercizio del commercio su aree pubbliche e le disposizioni transitorie da applicare anche alle concessioni in essere ed emessi i relativi bandi.
Decorsi 30 giorni dalla pubblicazione dei bandi e nei successivi 60 giorni gli aventi titolo potranno inoltrare le domande per l’assegnazione dei posteggi messi a bando.
In questa fase è arrivata la inaspettata proroga al 31 dicembre 2018.
Come si dovranno ora comportare le Regioni e i Comuni? Andare avanti o sospendere tutto in attesa di ulteriori sviluppi normativi?
E’ indubbio che ci troviamo difronte ad una situazione di estrema confusione normativa, tanto che qualsiasi tipo di decisione venisse presa da parte dei Comuni potrebbe dar luogo a contenziosi di non poco conto.
In proposito, la Regione Lombardia, premettendo che, trattandosi di un decreto Legge, la norma dovrà essere ovviamente oggetto di conversione da parte del Parlamento entro 60 giorni e che potrebbe essere nel frattempo modificata, sostiene che non è pertanto possibile effettuare al momento alcuna analisi o approfondimento, né conseguentemente dare indicazioni di sorta, se non richiamare gli scenari giuridicamente possibili:
- i Comuni che decidessero di interrompere la pubblicazione dei bandi o le loro procedure attuative, qualora la disposizione non venisse confermata o venisse annullata a seguito di ricorso vittorioso avverso il Decreto Legge, correrebbero il rischio di non attuare il percorso definito dall’Intesa e si esporrebbero a conseguenze e costi eventualmente esposti dagli aventi causa, infatti, sulla base dell’Intesa e degli atti correlati, le concessioni scadrebbero comunque a maggio o a luglio 2017 e non ci sarebbe per i Comuni il tempo materiale di riproporre i bandi;
- I Comuni che intendessero invece procedere nel percorso definito dal D.Lgs. n. 59 del 2010 e dall’Intesa del luglio 2012, si metterebbero al riparo dal rischio di cui allo scenario precedente, potendo comunque riservarsi di sospendere o revocare successivamente la procedura e gli atti conseguenti in autotutela qualora vi fossero effettive sopravvenute ragioni per farlo.